Intervista a Dario Bartolo, responsabile Scuola Calcio USDB (2^ parte)

Pubblichiamo la 2^ parte dell’intervista a Dario Bartolo, responsabile Scuola Calcio USDB.

DarioBartoloRSCEntriamo nello specifico delle varie leve. Cosa ti aspetti questa stagione dai Giovanissimi e dagli Esordienti?

“Dai ragazzi più grandicelli del nostro settore giovanile mi aspetto un consolidamento delle buone cose viste lo scorso anno e mi auguro, in particolare per i 2001 e per i 2002, maggiore divertimento dal punto di vista dei risultati, maggior numero di successi, considerate le varie vicissitudini che hanno dovuto affrontare in questi ultimi anni, in cui i numeri erano impietosi e non lasciavano spazio a scelte di altro genere. Ora i numeri in termini di giocatori a disposizione degli allenatori sono cresciuti, ma soprattutto si è creato un gruppo di ragazzi pronto ad aiutarsi e a giocare l’un per l’altro, in altre parole una vera squadra.

In quest’ottica di sovente i più grandi e i più fisicamente e tecnicamente pronti frequentano attivamente le sedute di allenamento della prima squadra, a considerazione del fatto che noi crediamo che il nostro settore giovanile debba essere con orgoglio il serbatoio della prima squadra. E’ chiaro che mancando della categoria degli allievi, il percorso da compiere è lunghissimo, ma ritengo sia già un primo passo importante.

Dagli esordienti mi aspetto un rafforzamento del gruppo, che, considerate le difficoltà iniziali legate al numero di atleti, ringrazio pubblicamente per avere creduto ancora in noi, ma soprattutto in loro stessi. Oggi il numero degli atleti è ampiamente sufficiente, quindi non ci resta che crescere sotto il profilo della tattica di squadra e perfezionarci sotto quello della tecnica individuale”.

Passiamo alle leve dei Pulcini….

“Per quanto concerne i pulcini, con orgoglio posso affermare che abbiamo tre leve di altissimo livello, in particolare la leva 2006, ma non da meno la 2007 e anche la 2005. Da tutti loro mi aspetto un miglioramento della tecnica individuale, finalizzata a rendere i bambini sufficientemente autonomi per qualunque gesto tecnico, in un periodo della loro vita di massimo apprendimento. Sono convinto che se i gruppi rimarranno coesi e compatti, ponendo totale fiducia negli staff tecnici messi a loro disposizione, sapranno togliersi numerose soddisfazioni, che rimarranno per sempre impresse nella loro mente.

Mi preme sottolineare un aspetto che, anche se in questi anni non ci ha per niente giovato, in qualità di responsabile, non posso negare mi riempa di orgoglio e di soddisfazione, ossia quello di riscontrare osservatori di Samp, Genoa ed Entella, che cercano di fare scouting, chi apertamente e chi segretamente, in queste nostre leve. Negli ultimi due anni, al di là delle propagande pubblicistiche e di facciata in capo alle affiliazioni ufficiali e non delle società di calcio dilettantistico del nostro territorio, la verità è che gli occhi sui nostri ragazzi sono sempre puntati”.

… e finiamo con i Piccoli Amici!

“Dai piccoli Amici mi aspetto di vedere sorrisi, divertimento e soddisfazione, mentre gli staff tecnici si occupano di curare di ogni bambino l’aspetto motorio, emozionale e sociale prima ancora che calcistico, dal momento che sono convinto sia alla base della formazione di un atleta”.

Ora il quadro è completo. Il tuo augurio a mister bambini e dirigenti…

“Ti rispondo con un augurio e una preghiera.

L’augurio per i mister è di trovare un gruppo di ragazzi che contento li segua rendendo loro semplice il difficile mestiere di accontentare tutti. La preghiera è di avere pazienza perché il tempo darà loro ragione nella maggior parte dei casi, soprattutto se faranno scelte con passione e cuore.

L’augurio per i bambini è che si divertano e vedano avverare i propri sogni. La preghiera è di impegnarsi e di aspettare con pazienza perché la propria occasione arriverà e in quel momento bisogna essere pronti per no rischiare di vederla sfumare.

L’augurio per i dirigenti è di riuscire a vivere con serenità e senza troppa pressione il ruolo di dirigente, perché solo chi ci mette davvero la faccia può capire. La preghiera è di non fare impazzire il mio validissimo collaboratore, nonché loro responsabile Stefano Sbardellati, che non ringrazierò mai abbastanza per l’enorme lavoro che spesso condividiamo in questa società”.

Grazie mille Dario e… buon lavoro!

“Grazie, anche a te!”

Leggi qui la 1^ parte dell’intervista a Dario Bartolo, pubblicata il 10/11/2015.

Foto: Dario Bartolo

AC