“Selezione Femminile Liguria” intervista Marta Vitiello

Riportiamo un bell’articolo di “Selezione Femminile Liguria”

Dopo l’emozionante match della nostra Under 12 Femminile dello scorso 4 Dicembre, “Selezione Femminile Liguria”, community di facebook sul calcio femminile ligure, ha pubblicato un articolo sulla partita con il Campomorone Sant’Olcese ed intervistato la granata Marta Vitiello. Riportiamo più che volentieri l’articolo completo, con i nostri complimenti all’autore e soprattutto alla nostra Marta.

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Arriva la prima vittoria stagionale del Don Bosco. La squadra di Averna e Capobianco batte per 7-2 il Campomorone in una partita che a dispetto del risultato è stata combattuta per due tempi, poi la squadra di casa ha trovato la giusta quadratura o forse sono le biancazzurre che sono calate… tra le vincenti ci concentriamo sul numero 5, quando non sappiamo chi intervistare guardiamo quelle con attitudini difensive e Marta Vitiello sembrava metterci la grinta giusta per farci scrivere qualcosa di interessante. Proviamo a imparare l’assetto del Don Bosco: in porta c’è Mora, poi c’è Salerno che è un libero classico (quello che un tempo andava di moda in tutte le categorie), poi ci sono Assan e appunto Vitiello che sono un po’ marcatrici e un po’ centrocampiste, probabilmente sbagliamo: Ginevra Assan s’inserisce più volte sulla sinistra, segna quattro volte e crea scompiglio nell’area avversaria. Poi c’è Pinna che pare una centrale di centrocampo, Segura che sta molto larga sulla destra, quindi Cantatore all’attacco. In realtà c’è da considerare anche Santoni che però non gioca dall’inizio: fatto sta che Cantatore segna la prima rete e Vitiello raddoppia scattando a destra e superando Ben Hassin con un diagonale rasoterra quasi dal fondo. Sul 2-0 segna il Campomorone, pare uno schema: angolo destro di Di Dio e rapido tocco di Altare per il 2-1; molti minuti dopo arrivano tutte le reti di Assan, e pure Santoni fa centro con un suo inserimento palla al piede, sul 7-1 Di Dio accorcia con un pallonetto che inventa quasi da centrocampo. Questa la sintesi della partita, noi però nelle interviste cerchiamo di affrontare più argomenti possibili e intanto è curioso quando registriamo i dati della titolare del post, Marta Vitiello nata nel 2005… no, è del 2006 (in campo ci sembrava più grande), nata per la precisione il 10 luglio. Ma non era in una settimana particolare? Sì, proprio nella notte della Coppa del Mondo, ci viene detto. Eh sì, adesso siamo nel 2017 e abbiamo una Nazionale un tantino meno competitiva di quella del 2006, ma è una malagestione che coinvolge tutto il sistema… tornando al nostro piccolo ci sarebbero tante cose che non vanno, anche nel girone genovese dell’Under 12 femminile si potrebbe fare molto meglio. Perché va bene che ora ci sono delle società professionistiche che quando abbiamo inventato questa Pagina non esistevano (non a livello femminile), e che queste società giustamente fanno la loro parte e non sono loro a decidere sul numero delle tesserate, però forse le realtà dilettantistiche potrebbero essere più presenti, e non solo su questa Pagina, perché un po’ di visibilità in più si sa mai che serva ad alzare il morale (e il valore) di un gruppo, non dimentichiamo dove giocava la ragazza che ha vinto l’ultimo Pallone d’Oro… un esempio? Il Campomorone ha turna perso, però quando ci notano, alcune ragazze vengono a dirci una frase da scrivere per il Minigoal, non le anticipiamo perché saranno pubblicate sul numero del 12 dicembre. Per Marta Vitiello c’è invece l’intervista intera, una serie di domande sperando di fotografare la realtà, iniziamo: allora calciatrice Vitiello, cosa c’è da raccontare di questa partita? Un 7-2 o forse 8-2, come ha detto qualcuno dei vostri… “No, 7-2, 7-2… li ho contati bene. Dico che nel primo tempo dovevamo un po’ ambientarci, magari abbiamo sbagliato 2 o 3 goal e quindi si è fatta un po’ di fatica, ma alla fine abbiamo vinto bene. E questa è la nostra prima vittoria”. No, la seconda. “No, è la prima che vinciamo quest’anno…”. Ma noi registriamo tutto: 19 febbraio 2017 (ma probabilmente è stato un recupero), Campomorone-Don Bosco 4-6, reti di Santoni, D’Isanto, Salerno, ma forse non eri in campo. “C’ero, c’ero, e ricordo bene. Anche in quella partita avevamo contro tutte le avversarie di oggi, una gara molto bella che alla fine abbiamo vinto noi. Ma non era di quest’anno”. Una delle nostre battute cattive: dovreste giocare più spesso col Campomorone? “Ma no, cioè voglio dire che abbiamo fatto delle belle partite anche con altre squadre, magari con loro ci è andata bene ma ogni partita è diversa”. Due parole in più sulle avversarie. “Quelle del Campomorone sono state brave, abbiamo vinto con tanti goal ma per un bel po’ ci hanno messo in difficoltà”. Torniamo a parlare del Don Bosco, fate una tattica un po’ primordiale ma sempre efficace: Letizia Salerno si mette dietro tutte e tu marchi un’attaccante? “Più che altro marco una centrocampista, Letizia si mette sempre dietro e io arretro a dare una mano quando ci attaccano”. Non che marchi l’avversaria più forte. “Ma no, quella che avanza. E a volte sono tutte forti”. Domanda tipica: avete vinto perché messe meglio in campo o perché facevate girare di più la palla? “Secondo me per tutte e due”. Voi siete dell’Under 12, ovvero di una categoria dove il risultato non è importante e quello che conta è divertirsi, ma di fatto quando si vince non si lascia il campo con uno stato d’animo diverso? “E’ ovvio che ora che abbiamo appena finito di giocare il risultato conta, e che siamo felici perché è la prima partita che vinciamo dopo molto tempo”. Marta non lo dice ma pensiamo di averlo capito: sottintende che è bello far parte del Don Bosco anche quando si perde. Torniamo alle domande, ci dicono che Ginevra Assan è una delle più brave. “E’ quella che fa i goal, è un po’ il nostro bomber”.
A noi è piaciuta Gaia Mora, sul 2-1 ha bloccato due tiri di Pelizza e Di Dio, anche con una presa a terra. “Sì, il portiere è sempre molto importante in una squadra. E Gaia è da poco che ha cominciato, oggi è stata davvero brava”. Ha giocato bene pure Ruth Pinna in mezzo al campo, anche se poi è entrata la Santoni e il posto di regista l’ha occupato lei. “Secondo me è la Greta Santoni quella più brava a centrocampo, ma hanno giocato bene tutte”. Non passava inosservata nemmeno Sofia Cantatore, ci è parsa una di classe ma che ci mette troppo ad aggiustarsi la palla. “Però quando riesce ad aggiustarsela, visto come tira bene? Non era facile perché loro ci marcavano molto”. Alcuni fuori dicevano che ci sono stati troppi falli. Che dici tu che eri in campo? “Che ci sono stati dei falli, ma può succedere, è il gioco”. Sul 3-1 della Assan è stato un tuo tiro rimpallato da un difensore che è diventato un assist. “Sicuri che ero io? Non ricordo, non sono andata avanti tante volte”. Però un goal l’hai fatto nel primo tempo. E prima ancora, avevi fatto quel tiro da lontano. “Sì, quello lo ricordo. Era dopo un contrasto, quando ho visto che avevo sempre la palla nei piedi ho guardato la porta e tirato, ma non è andata bene”. Dopo una sconfitta di solito cosa vi dicono gli allenatori? “Ci dicono che possiamo dare di più, magari ci aiutano a capire dove sbagliamo, ma non si arrabbiano per i risultati”. Potessi scegliere tu, il tuo ruolo quale sarebbe? “Attaccante! Starei sempre davanti”. Davanti ad aspettare la palla? “Ma no, andrei anche incontro, mica sto ferma”. Ti ricordi come hai iniziato? “Sì, ho cominciato con un torneo scolastico dove c’era il Genoa, mi sono appassionata al calcio e ho voluto continuare…”. Genoana o doriana? Parliamo della serie A… “Sì ho capito, sono sampdoriana. E sono pure andata a un derby, 1-0 per noi con goal di Muriel”. Non era la partita di quest’anno. “No, l’ultima volta c’era l’allerta rossa, ma è andata bene anche questa partita”. Purtroppo sì. “Perché purtroppo?” Niente, niente, tanto fra poco inizia il posticipo di Verona. Ultimo argomento, il vostro è un campionato con delle disparità. “In che senso?”. Diciamo che non tutte le squadre si affrontano ad armi pari. “Ah ho capito. Non so, ci sono delle squadre molto più forti ma io credo che possiamo imparare qualcosa da qualunque avversaria, anche da quelle che ci fanno tanti goal”. Almeno nel Don Bosco le interviste si possono fare. “Secondo me è giusto, è bello avere degli spazi”. Chiudiamo con una battuta: per battere la Sampdoria della 12 dovreste fare 5 allenamenti alla settimana da 4 ore ciascuno? Marta risponde seria: “No. Io credo che non dobbiamo pensare a certe cose, e che per noi bastino quei giorni che abbiamo per allenarci, per divertirci insieme e per capire come giocare, poi la domenica o il sabato proviamo a giocare, a fare le cose che abbiamo imparato e vedere se riescono o no, per me tutto questo è già bello così”.

Foto: LB/AM