Report: “Il senso di appartenenza e il volontariato” incontro formativo per Allenatori e Dirigenti di leva

Come anticipato la scorsa settimana, Giovedì 5 Novembre 2015, alle ore 19.30 , si è svolto il 1° incontro formativo per Allenatori, Istruttori e Dirigenti di leva dell’U.S. Don Bosco. Buona la partecipazione presso la Sala dell’Oratorio Don Bosco.
L‘incontro sul tema “Il senso di appartenenza e il volontariato” è stato condotto da Don Massimiliano Civinini, Responsabile dell’Oratorio Don Bosco e Consigliere USDB, al quale va il ringraziamento della Società.

Report: “Il senso di appartenenza e il volontariato” – Don Massimiliano Civinini

Il Codice Etico del CNOS SPORT-Salesiani per lo Sport all’Art. 8 (I tecnici) recita:

  • I tecnici devono trasmettere ai propri giocatori valori della spiritualità salesiana: rispetto, sportività, civiltà ed integrità che vanno al di là del singolo risultato sportivo e che sono il fondamento allo sport.
  • Il tecnico deve essere portatore di questi valori e rappresentare un esempio per i propri atleti.
  • I tecnici devono considerare come propria responsabilità la trasmissione dei suddetti valori morali
    • promuovere lo sport e le sue regole esaltandone i valori etici ed umani, ed il fair play, valorizzando la persona e il gruppo
    • vivere la spiritualità salesiana e l’appartenenza alla comunità educativa e pastorale locale

civininiIl progetto educativo e la comunità educante

  • Sollecitare i nostri ambienti salesiani perché ci sia un progetto comune condiviso.
  • Venga riconosciuta e istituita la comunità educativa pastorale e si rinnovi la passione apostolica abbia in don Bosco la radice comune.
  • Noi agiamo come «apostoli appassionati», al plurale, non al singolare, ma come comunità: con diversità di compiti, di coinvolgimento e di attività, ma nell’unitarietà del progetto, in vista della maturazione integrale del giovane.

La comunità educante è fondamentale

  • il valore di un’azione educativa deriva dal lavoro di rete, dalle sinergie e la   Santa Messa settimanale, la confessione periodica, la partecipazione alla vita della comunità cristiana.
  • Esso si confronta con le persone concrete: ognuna di esse ha un suo percorso e una sua storia.
  • i ragazzi e i giovani vanno “messi in buone mani”: è la prima scelta educativa ed è quella che condizionerà le scelte che seguiranno.
  • In questa valutazione la dirigenza della società sportiva, e non il Presidente o il salesiano incaricato da soli, devono essere sostenuti e illuminati dalla comunità salesiana: i genitori ci affidano i loro figli e voi agite in persona dei salesiani.

“Torniamo alla carità educativa e allo scopo dell’agire di don Bosco, la salvezza dell’anima. I mezzi principali per giungere alla salvezza sono: “La frequente confessione, la frequente comunione, la messa quotidiana” . Accanto vengono posti il santo timor di Dio, le pratiche di pietà e di devozione, le numerose feste religiose e civili che ‘fanno memoria’, creano senso di appartenenza e sostengono la motivazione; la fedeltà alla Chiesa e al papa, la carità quotidiana e la carità eroica: l’apostolato”.

“Allenatori, atleti, dirigenti sono tutti dei chiamati a fare della loro attività una profezia, non una catastrofe, dei valori umani più veri: amicizia, solidarietà, comunicazione, servizio, partecipazione. Lo sport è profezia, se vissuto e voluto, di ciò che ognuno augura a se stesso di meglio, ma non solo per sé, ma per gli altri, per i compagni di squadra, per gli avversari in una competizione, per gli allenatori e per i dirigenti. È profezia anche di quello che ognuno ha, se non è ridotto a soli e tanti allenamenti, ma è occasione per mettere in comune i problemi esistenziali, quelli delle scelte più radicali, quelli della fede.”

incontro_formativo_nov15Questione del Volontariato: avere lo stile dell’animazione e del volontariato

  • un allenatore fa il proprio lavoro primariamente perché gli piace quel mestiere, perché ama stare con i ragazzi
  • secondariamente, perché ama il prestigio che la posizione sociale dà. Un allenatore di questo tipo non misura tutto (tempo, prestazione) in prestigio o tornaconto anche economico.
  • bada, invece, alle relazioni con le persone e dà di sé tutto quello che può, non solo la prestazione professionale: è appunto alleducatore e animatore.

Chi opera come volontario, ha degli obblighi:

1) la Gratuità;
2) Formazione umana, professionale, carismatica, religiosa;
3) impegno ad essere “buoni esempi”;
4) Voglia di stare con i ragazzi.

Il volontariato gratuito è alla base dell’agire dei nostri ambienti (i dirigenti e i collaboratori adulti, i giovani che aiutano l’allenatore… rientra in campo la comunità educante), assieme allo sport e all’educazione.

Don_Bosco_I_want youDefinizione di volontariato?

  • Esso è ‘spazio educativo alla persona’ e indica un atteggiamento di disponibilità nei confronti degli altri. Dovrebbe avere la caratteristica di oblatività: “… disposizione d’animo (e relativo comportamento) improntata a generosità assoluta, senza contropartite o previsione di compensi materiali o morali”.
  • volontariato-meritocratico: c’è il rischio che chi talvolta (per motivi di tempo, di lavoro… ) procura maggiori servizi si senta ‘più’ degli altri membri. Alcuni, ritenendosi più meritevoli, tendono ad escludere altri ritenuti dai primi poco meritevoli. L’associazione sportiva in questo caso opera “come emittrice di codici, di modelli culturali di riferimento e di identificazione”, ribadendo la sostanziale uguaglianza di ogni membro e sottolineando che la partecipazione alla vita di gruppo ha senso sole se per l’individuo il servizio volontario ha significato intrinseco ed è “ambito di prova e di sperimentazione della propria identità”.
  • Il volontariato come ‘spazio educativo alla persona’ si contrappone allo sport-merce, dove tutto viene comperato e dove conta solo il risultato.
  • È “la risposta globale al clima diffuso d’insoddisfazione-malessere” e strumento di liberazione dai compromessi, dalla dipendenza, dall’egoismo;
  • è “una formula di partecipazione attiva alle modificazioni delle situazioni”.
  • Non è un ‘tappabuchi’ nei confronti del servizio pubblico, quasi un intervento di serie B, bensì un modo per far partecipare tutti alla vita sociale e mettere in atto quel principio di carità di cui don Bosco tanto parlava.
  • Chi è il volontario modello? “… è chi, assumendo uno stile unitario di disponibilità all’altro, adempie in tale chiave tutti i doveri di cittadino e di cristiano, e trova il modo di porre sé a servizio della comunità”.

PREGHIERA DELL’ALLENATORE
Fa’ o Signore, che io ti conosca.
E la conoscenza mi porti ad amarti, e l’amore mi sproni a servirti ogni giorno più generosamente.
Che io veda, ami e serva te
in tutti i miei fratelli atleti,
ma particolarmente in coloro che mi hai affidati.
Te li raccomando perciò, Signore, come quanto ho di più caro perché sei tu che me li hai dati e a te devono ritornare.
Con la tua grazia, Signore,
fa che io sia sempre loro di
esempio
e mai d’inciampo:
che essi in me vedano te,
e io in loro te solo cerchi.
E al termine della mia giornata l’essere stato allenatore mi sia di lode e non di condanna.
Amen.