Matteo Tripodina, gol e assist per il Don Bosco

Riportiamo nella sua versione integrale l’intervista di Luca Bianchi a Matteo Tripodina, nostro giocatore della prima squadra e Istruttore della Leva 2002 , pubblicata il 27 ottobre 2015 su “Settimana Sport – Il giornale sportivo di Genova”.

TripodinaMatteoPrimaRCiao Matteo. Finalmente sabato i primi tre punti di questa stagione suggellati da una tua grande prestazione. Dove vuole arrivare questo Don Bosco?

“Secondo me questo Don Bosco può arrivare in alto. Non mi sbilancio più di tanto ma so solo che questa posizione in classifica non ci compete. Se giochiamo come abbiamo fatto sabato possiamo toglierci tante soddisfazioni”.

Che obiettivo stagionale ti sei posto?

“Fare sempre meglio migliorando di partita in partita cercando di essere sempre più continuo, ma anche quello di cercare con i miei compagni di salire in seconda categoria”.

A quale partita sei maggiormente legato?

“Sicuramente a quella dello scorso anno a Torriglia. In 9 contro 11 eravamo sotto di 2 gol, ma riuscimmo a rimontare e vincere quella partita. Fu una bella sensazione essere riusciti a portare a casa il risultato”.

Quale mister ha contribuito di più alla tua crescita come giocatore?

“Ho avuto la fortuna di imparare molto da tutti i mister che mi hanno allenato, dai pulcini alla prima squadra, e quindi non saprei chi scegliere perchè sono grato a tutti loro allo stesso modo”.

Sabato segni il gol decisivo al 90°. Come esulti?

“Festeggerei con i compagni andando in panchina”.

Cosa ti piace di più del calcio? E cosa meno?

“A parte vincere ovviamente, è il gruppo la cosa che mipiace di più: andare agli allenamenti, creare legami con tutti, aiutarsi in campo, soffrire e gioire tutti insieme. La cosa che mi piace di meno è perdere, ma non mi riferisco alla sconfitta perché quello ci sta; odio perdere quando so di no aver dato tutto in campo. Un’altra cosa che non mi piace sono i genitori che sugli spalti incitano i figli alla violenza, a volte capitano certe scene ma credo sia più ignoranza che calcio questo”.

Chi è il tuo idolo sportivo?

“Paolo Maldini, non tanto per le doti tecniche quanto per il suo comportamento sempre impeccabile sia in campo che fuori. Ho sempre ammirato persone corrette e serie come lui”.

Genoa, Sampdoria o altro?

“Rispetto entrambe le squadre ma sono milanista dalla nascita”.

Termini la carriera di giocatore e ti offrono una panchina. Scuola calcio, settore giovanile o prima squadra?

” Ho già la fortuna di allenare al Don Bosco la leva 2002. Con loro mi trovo molto bene e contando anche il fatto che mi piace stare in mezzo ai ragazzi, direi settore giovanile”.

Luca Bianchi